(QUESTO ARTICOLO È TRADOTTO DA Google dal norvegese)
Nel libro presentazione de Sacher Masoch Deleuze presenta un'analisi psicodinamica del romanzo del professore di storia tedesco Leopold Sacher-Masoch Venere e Pellicce del 1870. Uno degli scopi dell'analisi è quello di tracciare una distinzione tra il Marchese de Sade e Sacher-Masoch, che, secondo Deleuze, sono ingiustamente legati attraverso il termine sado-masochismo. Questa coppia di termini è caratterizzata dallo psicoanalista Richard von Krafft-Ebing nella sua panoramica sulla patologia sessuale, Psicopatia sessuale# dal 1886, ed è confermato da Freud. Deleuze sostiene che per sciogliere il fuorviante legame clinico tra i due tipi di perversione e per far emergere la disparità tra questi due scritti e le diagnosi a cui hanno dato il nome, un approccio letterario sarà più appropriato di uno clinico. Mario Perniola, che evidenzia il testo su Sacher-Masoch come uno dei testi di Deleuze che ha significato di più per la sua opera, lo legge in modo che il masochismo diventi "il caratteristico opposto" del sadismo. Ciò non impedisce che il masochismo sia totale opposto di o del resto un complemento del sadismo, come mostra un'analisi letteraria secondo Deleuze. Il masochismo rappresenta piuttosto un altro mondo, un mondo tutto suo, con un linguaggio diverso, altre tecniche e altri effetti. Masoch ha secondo Deleuze nessun nome dato a questo antico perversioneuno perché ne soffriva, ma perché trasformò i sintomi del masochismo in letteratura, li trasformò in letterari e produsse una nuova immagine del masochismo facendone il contratto si basa sempre sul segno più essenziale e primario. In una prospettiva più ampia, le pratiche di vita devianti di Sacher-Masoch avevano, secondo Eugène W. Holland i Baudelaire e la schizoanalisi un valore strategico distintivo in Europa nel periodo successivo alla sconfitta delle rivoluzioni del 1848: "la funzione di sollecitare e sopportare la punizione per il masochista masochiano era quella di invalidare la legge del padre nell'ordine socio-simbolico ed emergere lui stesso trionfante". Lo stesso Deleuze lo nota Masoch collega la pratica masochista alle minoranze etniche e al ruolo delle donne in queste minoranze. Il masochismo diventa un atto di resistenza, "uneacte de résistance", che è inseparabile da un umorismo minoritario.
Il romanzo di Leopold von Sacher-Masoch Venere e Pellicce incontriamo la storia peculiare del nobile Severin Kusiemski e della sua compagna Wanda von Dunajev. Fanno parte di una minoranza, nobile e sonnolenta, ma nondimeno parte di una minoranza. E come la maggior parte delle minoranze, riflettono la società da cui sono circondati, comprese e forse soprattutto le strutture di potere prevalenti. Wanda è una donna a cui piace vestirsi di pelliccia, preferibilmente solo quella, a parte la frusta. Stipulano un patto, cioè Severin firma un contratto che lo rende schiavo assoluto della donna, assolutamente perché secondo il contratto lei ottiene anche il permesso di togliergli la vita, se lo desidera. Da schiavo, Severin si trasforma nel sottomesso e sottomesso Georg. Tuttavia, emerge una dualità che supera la massa
scisma come perversione. Il masochista ride sotto il suo stivale di cuoio, e l'"umorismo", scrive Deleuze, "è il trionfo dell'io sul Super-io". Il rapporto tra Severin e Wanda è, come abbiamo capito, piuttosto folle, appassionato e tempestoso. Allo stesso tempo, è così stilizzato e descritto con precisione che il rapporto masochista si presenta come una critica filosofica del potere. Nikolaj Frobenius scrive nella prefazione alla traduzione norvegese che "gli impotenti hanno preso il controllo. Il potere è ridicolmente piccolo, la pelliccia una trappola di cuoio, la frusta un ramoscello secco". Viene voglia di fare qui riferimento al tanto citato aforisma n.52 del 1917, perché qui Kafka scrive del valore della sottomissione al potere: "Nel duello tra te e il mondo sarai secondo al mondo" Il masochismo diventa una forma di resistenza in quanto il masochista attraverso le sue sottomissioni finisce per sovvertire la legge, sovvertirla e deformarla. Michael Uebel sottolinea nell'articolo "Masochism in America" del 2002 che Deleuze è colui che insiste con più forza sul collegamento tra masochismo come pratica di vita e come tecnica di resistenza politica.
Vedi caso principale https://www.nytid.no/deleuze-og-motstandens-filosofi/