Uno dei problemi con fascismon è che non esiste un "fascismo generale", che consenta una definizione duratura, cioè che aiuti l'interessato, affinché l'interessato possa esclamare: "Guarda, questo è vero fascismo!" C'è, ovviamente, il fascismo storico del periodo della Guerra di Mezzo, dove l'italiano e il tedesco dominavano gli altri (spagnolo, rumeno, ecc.), ma tutti concordano sul fatto che oggi il fascismo in una forma o nell'altra si trova in qualche paese, poi non ripete i due storici, il fascismo italiano e il nazionalsocialismo tedesco – es. con i membri del partito in divisa, che devono salutare un Duce o un Leader con qualche gesto stereotipato della mano.
Quindi la diagnosi di fascismo deve essere sempre argomentata: "Questo è davvero fascismo, perché 'fa' così e così".
La tesi di Siri Hustvedt
Ma il termine fascismo er è emerso di nuovo agli occhi dell'opinione pubblica e con molta enfasi all'inizio del 2021, quando il presidente uscente Donald Trump ha incitato i suoi sostenitori a prendere d'assalto il Campidoglio per fermare il processo attraverso il quale i risultati delle elezioni presidenziali tenutesi sono stati approvati dal Congresso. Era il 6 gennaio. Già dieci giorni dopo, lo scrittore americano-norvegese poteva Siri hustvedt pubblicare quattro pagine sotto il titolo "Fascist Spectacle" ("Faschistisches Spektakel") sul settimanale tedesco Il gioco. E ciò che promosse il fascismo fu... il repubblicano. . .
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