Il danese The Distant Barking of Dogs ritrae un bambino di dieci anni che cresce in prima linea in Ucraina, mentre lo svedese The Deminer parla di uno sminatore nell'Iraq devastato dall'IS.
Le drammatizzazioni della nostra grande tragedia nazionale sono allineate. Perché è più sensibile che uno straniero gestisca il rapporto del 22 luglio rispetto a uno dei nostri cineasti?
Una vera democrazia deve essere aperta al dissenso, alle differenze e all'inutile. E solo attraverso questa "conquista dell'inutile" possiamo avvicinarci alla verità.
Con un approccio pacato e discreto, il regista e antropologo Laurent Van Lancker permette agli abitanti del campo ora distrutto di Calais di descrivere con parole loro la loro società segregata.
Migliaia di bambine di appena 6 anni vengono mandate dalle loro povere case di campagna nella capitale per guadagnare qualche soldo. Lì vengono sfruttati durante esercitazioni che possono spezzare la schiena anche a un adulto forte.
Cosa fa un DJ radiofonico quando la sua terra natale si trasforma in uno dei campi di battaglia più brutali del mondo? Obaidah Zytoon ha scelto di fare un documentario su di esso.