Coautore: Patrik Szicherle
Sulla scia di coronaviruspandemia, fioriscono numerose teorie del complotto. Questi non sono presentati solo nei cosiddetti clickbait-siti web con articoli fuorvianti ed esagerati, ma espressi anche da regimi autoritari e persone che sfruttano la paura della pandemia per scopi politici.
Le teorie e le voci sulla cospirazione tendono a diffondersi a macchia d'olio quando succede qualcosa di drammatico, soprattutto se è successo qualcosa di completamente nuovo di cui sappiamo poco. È proprio questo il caso del coronavirus.
Man mano che la paura si diffonde in tutto il mondo, le campagne di disinformazione diventano sempre più efficaci. Oltre ai siti web clickbait che cercano di incassare la paura diffondendo informazioni false e sensazionali sul virus, gli attori geopolitici interessati a creare il caos delle informazioni si sono uniti alla corsa alla disinformazione. Per citare il capo dell'OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus: "Si tratta di una 'infodemia', almeno tanto dannosa quanto il virus stesso, che si diffonde più velocemente e più facilmente [del virus] e provoca gravi danni".
Banalizzazione ed esagerazione
La disinformazione può essere pericolosa per la vita e crea disordini nella popolazione. Esistono due metodi pericolosi utilizzati per diffondere disinformazione sul coronavirus: banalizzazione/negazione e . . .
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