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Raffigura la vita quotidiana dei bambini rifugiati

Mezzo milione di bambini siriani vive oggi in Libano con un'istruzione insufficiente o assente. Il documentario If I Close My Eyes offre uno spaccato della loro vita quotidiana. Ny Tid ha parlato con la regista Francesca Mannechi, che permette ai nostri abbonati di vedere il film.




(QUESTO ARTICOLO È TRADOTTO DA Google dal norvegese)

 

Attualmente huser Libano un milione e mezzo di profughi dalla Siria. 500 di loro sono bambini. In un sistema educativo già teso, 000 bambini tra i 300 ei 000 anni non hanno una scolarizzazione. Nel film Se chiudo gli occhi I registi di documentari Francesca Mannochi e Alesso Romenzi descrivono la vita da rifugiato nel paese vicino alla Siria.

"Solo in Libano, uno su quattro è ora un rifugiato. Immagina la stessa situazione in un paese europeo”.

"Se i bambini rifugiati siriani non andassero a scuola, ciò potrebbe gettare le basi per la nascita di movimenti più radicali. Non importa se operano sotto il nome Isis o qualcos'altro. Il pericolo è che i bambini traumatizzati dalla guerra corrano il rischio di essere reclutati per combattere per un'immagine di Dio usata con l'intenzione di nuocere", dice Mannochi a Ny Tid.

Conseguenze a lungo termine. In Libano sono registrati un milione e mezzo di rifugiati siriani, ma le organizzazioni per i diritti umani del paese stimano che la cifra sia superiore di circa il 30%, poiché l’UNHCR ha smesso di contare i rifugiati. Finora le autorità libanesi non hanno approvato la costruzione di campi profughi ufficiali e i rifugiati di oggi vivono in condizioni pessime.

Mannochi ha avuto l'idea del film dopo aver visto come i politici in Europa hanno reagito alla cosiddetta crisi dei rifugiati.

"I rifugiati siriani sono considerati un disastro per le autorità europee. Tuttavia, la verità è che ci sono altri paesi che hanno problemi a causa dei rifugiati, ovvero Libano, Giordania, Iraq e Turchia. Solo in Libano, uno su quattro è ora un rifugiato. Immaginate la stessa situazione in un paese europeo", dice Mannochi, che a volte vive in Libano.

"Ora il problema è legato al numero dei profughi. In futuro, però, emergeranno altri e più grandi problemi, legati alla crescente generazione di siriani che perdono anni scolastici importanti perché il sistema scolastico libanese non ha più capacità," dice il regista, aggiungendo che diverse scuole libanesi si sono trovate costrette a avere un programma didattico serale aggiuntivo per coprire le esigenze didattiche: "Ci sono diverse sfide legate alla scolarizzazione. Molti sono costretti a lavorare in nero per sostenere le finanze della famiglia, sia perché i loro genitori non possono lavorare, sia perché molti datori di lavoro preferiscono assumere i bambini perché costano meno," conclude Mannochi.

Leggi qui la recensione del film: Occhi chiusi al futuro

Carima Tirillsdottir Heinesen
Carima Tirillsdottir Heinesen
Ex giornalista in TEMPI MODERNI.

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