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"Israele è aperto e pluralista"

Secondo l'ambasciatore, l'editore di Ny Tid fa false affermazioni su Israele.




(QUESTO ARTICOLO È TRADOTTO DA Google dal norvegese)

Truls Lie ha menzionato il fatto che ho visto la proiezione del documentario Vita Attiva sull'eredità di Hannah Arendt, seguita da due guardie di sicurezza. Ha anche incluso nel programma dell'evento che Rina Rosh, la partecipante israeliana al panel, lavora nella "Gerusalemme Est occupata".

Ciò che questi due fatti hanno in comune è che sono completamente irrilevanti per Hannah Arendt e la sua filosofia. D'altra parte, gli esempi rappresentano chiaramente ciò che ho espresso nel mio intervento all'evento: ci sono persone che non sono interessate al lavoro di Arendt di per sé, ma che invece lo usano come mezzo nella loro campagna anti-israeliana. Truls Lie è chiaramente uno di questi.

Il suo pregiudizio arriva chiaramente quando scrive che molti vedono Israele come una forma moderna di stato totalitario, e che in Israele si può essere puniti per incitamento al boicottaggio. Potrei descriverli come "fatti alternativi", ma preferisco essere meno diplomatico: sono semplicemente bugie. Ci sono innumerevoli esempi di Israele come società aperta e pluralistica, ad esempio la Knesset israeliana, il nostro parlamento democraticamente eletto. Alla Knesset ci sono circa 15 (su 120 rappresentanti) parlamentari musulmani, che si considerano cittadini israeliani di origine palestinese e che esprimono liberamente le loro opinioni. Solo un ignorante può esprimersi sull'"esclusione delle opinioni dei palestinesi" in Israele.

Da quando Lie ha menzionato il fatto che fossi presente all'evento con due guardie di sicurezza, vorrei menzionare che queste sono norvegesi. Appartengono al PST e mi sono stati assegnati dal primo momento in cui ho messo piede sul suolo norvegese, in base al quadro di minaccia a cui sono esposto. In altre parole, non ho guardie di sicurezza 24 ore su 24 per una qualche forma di orgoglio, per paranoia o perché mi piace, ma a seguito di decisioni prese dalle autorità norvegesi. Suggerisco che Truls Lie si chieda fino a che punto le idee distorte e parziali su Israele, come le esprime nel suo articolo, possano contribuire all’atmosfera che richiede la presenza di guardie di sicurezza intorno a me.

Schutz è l'ambasciatore di Israele in Norvegia (vedi anche intervista e video su Ny Tid settembre 2015)

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