Teatro della crudeltà

Il paradigma animato

L'apparato animato
Forfatter: Deborah Levitt
Forlag: ZERO Books (UK/USA)
TECNOLOGIA / Cosa possiamo dire della sfera tecnologica sempre più moderna e altamente moderna in cui viviamo? Animazioni e simulazioni appaiono sempre più come "organismi viventi", mentre la vita biologica è diventata sempre più "artificiale".

Il filosofo Walter Benjamin scrive dell'universo dei cartoni animati di Topolino nel saggio Povertà ed esperienza: "Natura e tecnologia, primitività e comfort si sono completamente fuse l'una nell'altra." In questo universo animato, "un'auto non pesa più di un cappello di paglia, e il frutto sull'albero gira veloce come (...) una mongolfiera".

Il libro della studiosa di cultura e media Deborah Levitt L'apparato animato (2018) può essere letto come un'estensione della rappresentazione di Benjamin della confusione ontologica dei cartoni animati, causata dalla dissoluzione di gerarchie di liv og bilde nel nostro tempo. Nel libro, Levitt esamina la relazione tra le immagini "artificiali" onnipresenti sotto forma di animazione, effetti CGI, intelligenza artificiale, multimediale avatar e simulazioni e vertiginosi sviluppi nelle "scienze della vita" biologia, medicina e genetica – dove la clonazione, la modifica del DNA e la tecnologia CRISPR consentono di costruire, modificare e ottimizzare, sì, creare vita organica.

Quando le "immagini" generate al computer inizieranno a comportarsi sempre più come "organismi viventi" e la moderna tecnologia genetica sarà in grado di produrre "vita" secondo parametri e idee predeterminati, Levitt sottolinea che essere "vivi" non sarà più qualcosa che si er, qualcosa di dato, ma campo di intervento, produzione e poiesis. Invece di produrre esclusivamente immagini di esseri viventi, "esseri viventi" possono ora essere prodotti da "immagini".

"Artificiale" e "autentico", "originale" e "copia" o "vivente" e "inanimato" vengono capovolti.

Ma come affrontare il fatto che le animazioni e le simulazioni appaiano sempre più come "organismi viventi", mentre la vita biologica è diventata sempre più "artificiale"?. Gerarchie concettuali come "artificiale" e "autentico", "originale" e "copia" o "vivente" e "inanimato" sono state capovolte: il nostro tempo è, secondo Levitt, nel mezzo di un cambio di paradigma che lei battezza "l'apparato animatico", la cui origine (genealogia) cerca di far risalire nel suo libro. Interessante in questo contesto il significato etimologico della parola “animazione”: il vocabolo originario latino “animatus» significa qualcosa come "vivo" o "dare vita". È lungo le aporie e le tensioni sottostanti a questa sinonimia che si muove l'indagine di Levitt.

Controllo biopolitico

Partendo dall'invenzione del cinematografo intorno al 1895, Levitt deduce come l'emergere del film sia accompagnato da un nuovo rapporto con il corpo, sia nella sua espressione gestuale che nella sua fisicità. . .

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Luca Lehner
Lukas Lehner
Scrittore freelance.

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