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Gigantesco esperimento globale

Porcospini digitali. Vivere e mai morire online
Forfatter: Davide Sisto
Forlag: Bollati Boringhieri, (Italia)
MEDIA / Nel libro Ricci digitali, l’italiano Davide Sisto affronta gli effetti del virtuale sulla nostra percezione di sé e sui nostri cinque – forse molti più – sensi.




(QUESTO ARTICOLO È TRADOTTO DA Google dal norvegese)

Il filosofo e scrittore italiano Davide Sisto analizza ulteriormente il nostro rapporto con noi stessi e con il mondo esterno nel nuovo mondo con una realtà fisica e una realtà digitale. 'Surrealismo' verrebbe quasi voglia di dire dopo aver letto il suo libro Porcospini digitali («Ricci digitali») – pubblicato in italiano.

Il libro parla della dualità di queste due realtà – e personalità dell'individuo – e afferma che la pandemia di covid-19 è stata l'evento storico sorprendente e non pianificato che conferma una volta per tutte la metamorfosi antropologica a cui tutti noi come individui siamo soggetti in la cosiddetta rivoluzione digitale – una metamorfosi graduale nel corso degli ultimi tre decenni.

Ricci digitali lancia concetti come quello che la civiltà digitale con la pandemia di covid-19 fosse pronta per un crash test, in cui siamo stati tutti costretti a incorporare ancora di più la realtà digitale nelle nostre vite – nelle nostre relazioni private, sociali e commerciali.

Metamorfosi personali digitali

Sisto non ha dubbi. Facciamo tutti parte di un gigantesco esperimento globale, in cui noi, come topi da laboratorio, partecipiamo alla più grande comunità mondiale fino ad oggi, che non conosce limiti e non li pone noi stessi. Dobbiamo stabilire noi stessi i limiti in un universo digitale.

Per il digitale – la nostra personale metamorfosi digitale – la metamorfosi integra costantemente il nostro corpo e la sua immagine. Secondo Davide Sisto aspetti come il rapporto tra l'essere presente e il non essere, la vicinanza e la distanza e la connessione tra il nostro sé e le sue molteplici ramificazioni, creano un rapido rinnovamento negli approcci filosofici ai concetti di identità personale.

Conclude che, sebbene siamo costretti a "congelare" i nostri corpi nelle nostre case – durante la pandemia – non abbiamo mai smesso di interagire fisicamente con il mondo esterno. Il divario tra la nostra vita fisica e quella digitale è sempre più diffuso, proprio come il confine tra il vicino e il lontano e tra il materiale e l’immateriale.

Da (non)proiettare

"Non siamo più esseri dotati di cinque sensi. La tecnologia ne ha fornite centinaia", come scriveva Myron W. Krueger nel 1991 a proposito del concetto di realtà artificiale.

Ergo: La cosa importante è rendersene conto per sfruttare e convertire questa potente "sensibilità" e senso in uno che possiamo ricevere e comprendere.

Sisto qui tocca un aspetto dei valori di oggi: che la tecnologia, la nostra personalità e il nostro corpo digitale ci danno un senso di protezione. Essere (fuori) dallo schermo – attraverso lo schermo di un computer o lo schermo di un telefono cellulare. In altre parole, è sorto un “conforto gay”!

Ma più si avvicinavano, più si pugnalavano a vicenda (fino al sangue) con le loro punte.

Sisto afferma che nel 1851 Arthur Schopenhauer formulò una metafora per trovare un equilibrio tra vicinanza e distanza tra le persone – e nelle relazioni personali. Un branco di ricci soffriva molto il freddo in una giornata invernale. Quanto più stavano insieme, tanto più si tenevano al caldo – nella comunità. Ma più si avvicinavano, più si pugnalavano a vicenda (fino al sangue) con le loro punte. E dovevano costantemente allontanarsi un po' l'uno dall'altro per alleviare il dolore, finché il freddo non li costrinse di nuovo a stare vicini.

Sisto usa questa metafora nella sua analisi di ciò che noi come individui sperimentiamo oggi con l'espansione degli spazi e dei forum virtuali. E che la vicinanza e la distanza non sono sempre fisiche ma anche digitali e virtuali. E feriti a modo loro. Da qui il titolo del libro, "Digital Hedgehog". Sisto cerca di mostrare come siamo emotivamente e psicologicamente influenzati direttamente dai nostri corpi digitali e dal nostro modo di vivere e di essere nel mondo reale. E che pur essendo completamente dentro questa nuova civiltà digitale, non potremo mai evitare del tutto di essere ricci che hanno bisogno di stare vicini gli uni agli altri e talvolta di allontanarsi gli uni dagli altri.

Nel suo precedente libro del 2020, Ricordati di me: La rivoluzione digitale tra memoria e oblio ("Ricordati di me: La rivoluzione digitale tra memoria e oblio"), Sisto ha affrontato anche come i social network digitali aiutino a costruire una grande autobiografia collettiva, dove tutti contribuiscono con parole e immagini e insieme formano una memoria personale ma anche collettiva.

In entrambi i libri riflette su come sta cambiando il nostro rapporto con la memoria e l'oblio nell'era digitale. E come il passato non esiste davvero. È semplicemente diventata una storia che raccontiamo a noi stessi e agli altri.

Runa V. Harritshøj
Rune V. Harritshøj
Scrittore residente a Buenos Aires.

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