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Scuole senza classi





(QUESTO ARTICOLO È TRADOTTO DA Google dal norvegese)

Con l'inizio della scuola quest'anno, gli studenti norvegesi incontrano una vita quotidiana estranea alla maggior parte di coloro che hanno frequentato le scuole norvegesi nel corso della storia. La mossa più evidente è che le scuole diventano "senza classi". Invece di classi scolastiche di una data dimensione fissa con un insegnante di classe fisso, gli studenti ora devono lavorare in gruppi di dimensioni diverse. Gli alunni non hanno più un insegnante di classe, ma un insegnante di contatto, e parte dello scopo della riforma è quello di poter fornire più facilmente un'istruzione adattata.

Molti temono che il cambiamento sia innanzitutto una mossa per spingere più alunni nella stessa aula, facendo così risparmiare denaro ai comuni. Considerata la situazione finanziaria in cui si trovano molti comuni, comprendiamo perfettamente questa paura. Tuttavia, siamo convinti che le scuole norvegesi necessitino di ampie riforme e che questa sia una di queste. Siamo altrettanto convinti che le scuole norvegesi abbiano bisogno di risorse, risorse molto maggiori di quelle attuali.

Tra i critici c'è chi si risente del nuovo modello e paragona una scuola in cui gli studenti lavorano in gruppi diversi, sotto la supervisione di insegnanti diversi, con l'organizzazione della vita lavorativa nel mondo moderno e privato dell'impresa – resta inteso che con questo capitalismo fa il passo finale nella scuola norvegese. È una descrizione fin troppo semplice e anche non corretta. Inoltre, non crediamo che una nuova organizzazione della vita scolastica quotidiana contribuirà a far sì che gli alunni più talentuosi possano fare ancora meglio, mentre i più deboli resteranno ancora più indietro.

Al contrario, riteniamo che l’insegnamento tradizionale in classe e con il catetere sia stato un sistema inadatto a considerare ogni singolo studente e le sue esigenze a scuola. Colpisce non da ultimo gli alunni deboli, che se emettono un suono vengono etichettati come piantagrane – o che possono andare a scuola senza un aiuto sufficiente se restano zitti.

Per come la vediamo noi, la “scuola senza classi” deve essere solo una delle tante misure che dissolvono le strutture delle scuole norvegesi, il che significa che insegnanti, dirigenti scolastici e comuni hanno un maggiore diritto e dovere di partire da cui bisogni, sfide e opportunità esistenti per il singolo studente e il singolo gruppo.

Non crediamo che questa rivoluzione sia completata con i cambiamenti che stanno avvenendo oggi nelle scuole norvegesi. Ma speriamo che i politici della scuola siano disposti a fare tanti, grandi passi avanti in futuro.

Se si vuole che tale cambiamento abbia successo, tuttavia, è fondamentale che le riforme garantiscano una maggiore qualità e non un risparmio. Innanzitutto perché gli alunni delle scuole norvegesi meritano e hanno bisogno di una scuola che li prepari al futuro. Ma anche perché sia ​​il personale che gli alunni e i genitori devono sentirsi sicuri che le riforme siano nel loro migliore interesse. Allora è inutile considerare le finanze delle scuole e degli enti locali come una voce di pareggio quando si devono attuare riduzioni fiscali, come sta facendo l'attuale governo.

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