William Ritter: Edvard Munch
Tradotto da Svein Erik Sørland. Casa editrice Pax, 2015.
Fu negli anni 1902-1907 che le porte del continente si aprirono davvero per Edvard Munch: nel 1902 fu invitato a casa del dottor Max Linde per realizzare una serie di incisioni; nel marzo 1903 espone al salone d'arte di Paul Cassirer a Berlino, e nello stesso mese si reca a Parigi per partecipare al Salon des Indépendants, dove attira l'attenzione internazionale. Al Salon tre anni dopo, i fauvisti furono presentati insieme e con tutto il loro peso, insieme, tra gli altri, a Munch, anch'egli percepito come un fauvista. Munch ha esposto nella stessa sala di Ludvig Karsten, Jean Puy, Henri Manguin, Albert Marquet e Kees van Dongen. Nell'estate del 1906, Munch tornò ad Åsgårdstrand, dove riuscì a procurarsene molti. . .
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