(QUESTO ARTICOLO È TRADOTTO DA Google dal norvegese)
Trude Gjelsten è una studentessa di scienze politiche e collega di Schøning ed Ekanger nella task force HV del Nordland. Durante l'esercitazione a Telneset, Ny Tid le chiede se ha pensato a uno scenario di "caso peggiore":
"Sì, devi riflettere su ciò che pratichi, che devi difendere e combattere per riavere il tuo Paese. In una situazione di guerra possono accadere molte cose drastiche: puoi rischiare di doverti toglierti la vita o trovarti in situazioni con molta miseria. Nessuno lo vuole", risponde il vice team manager di Heron.
Cosa pensa della Russia che critica l'esercitazione della NATO?
"Ora non è vicino alla Russia quaggiù [nella Norvegia centrale], e anche i russi si stanno esercitando, quindi lo vedono come una minaccia, non lo capisco", risponde Gjelsten. Ma nemmeno la Russia può essere definita semplicemente un nemico, crede:
"La Norvegia ha molti accordi bilaterali con la Russia. Collaboriamo con la Russia in molte aree, lo abbiamo fatto anche militarmente prima dell'Ucraina [2014]. Ovviamente collaboriamo molto con gli Stati Uniti, siamo alleati della NATO e gli Stati Uniti rappresentano gran parte del bilancio della NATO". È consapevole che è importante sia dare che ricevere in una collaborazione. Alle critiche arrivate, tra gli altri, dal movimento pacifista che un'esercitazione come questa – e dai militari in generale – costa troppo, lei risponde:
"La pace e la cooperazione sono importanti da costruire, ma non si può ignorare il fatto che dobbiamo essere in grado di proteggere il nostro Paese".
Gjelsten è ambizioso e vuole svilupparsi ulteriormente all'interno della Guardia nazionale. Molte volte ha anche pensato alla possibilità di partecipare alle forze internazionali, racconta a Ny Tid.
"È stata un'esperienza – nel bene e nel male. Probabilmente non avrei rifiutato se mi fosse stata data l'opportunità", dice il 24enne con un sorriso.
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