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È ora di cambiare





(QUESTO ARTICOLO È TRADOTTO DA Google dal norvegese)

“Usa il tuo cuore. E la testa. E la voce».

Questo è il consiglio del partito al primo ministro norvegese al potere prima del giorno delle elezioni, il 12 settembre.

Con quello slogan, il Partito popolare cristiano fa un buon punto. La votazione di lunedì può essere decisa vantaggiosamente con l'aiuto sia della testa che del cuore. O per ragione e sentimenti, se vuoi.

Tuttavia non si capisce perché questo motto elettorale significhi votare per Kjell Magne Bondevik. Ora, non è nemmeno sicuro che il partito del primo ministro intendesse qualcosa del genere. Dopo tutto, non è stata aggiunta la "radice KrF" dopo lo slogan.

Se Bondevik dovesse improvvisamente parlare di usare la testa, l'associazione sarebbe che il Molde Football Club dovrebbe migliorare nel tirare la palla in porta. Questo la dice lunga sull’eredità di Bondevik, il prete che ha governato la Norvegia per un totale di soli sette anni.

Qui tocchiamo un punto che dovrebbe rendere ancora più forte il desiderio di un cambio di potere il giorno delle elezioni, per coloro che enfatizzano l'uso della testa. Una cosa è che, sulla base di criteri puramente politici, ora è necessario un cambio di governo: Bondevik III non porterà sangue nuovo, ma piuttosto coaguli di sangue. Non è segno di un sistema democratico sano avere un primo ministro proveniente da un partito che si trova solo pochi punti percentuali sopra la soglia.

L’era dei governi di minoranza instabili alla mercé del Partito Progressista dovrebbe essere finita.

È quindi un punto di forza per la democrazia norvegese che i partiti rosso-verdi siano ora in grado di unirsi per formare una coalizione politica più ampia.

In base a criteri puramente razionali, l’attuale alternativa al governo borghese difficilmente può essere difesa. Una democrazia moderna non dovrebbe basarsi sulla tradizione monarchica non democratica. Deve esserci anche una separazione tra politica e religione, tra Stato e Chiesa, come negli esempi di India, Svezia e Canada. E la Norvegia multiculturale e diversificata non dovrebbe essere governata con il sostegno diretto o indiretto di un Fr.p. populista e alla ricerca della semplicità.

Su tutti e tre questi punti fondamentali, l’SV si pone come il principale garante di una Norvegia più moderna e democratica, come contrappeso alle forze nazionali più conservatrici dell’Ap. e sp.

La principale giustificazione per sostituire l’attuale governo borghese non dovrebbe quindi essere che il norvegese comune di oggi stia troppo male dal punto di vista materiale. La giustificazione dovrebbe essere ricercata in qualcosa di più importante, come i principi democratici. O nella solidarietà internazionale. O nella lotta generale per migliorare la situazione di chi sta peggio di noi.

E allora è opportuno passare dalle ragioni razionali a quelle più emotive del voto di lunedì. Allo stesso modo in cui i cosiddetti matrimoni della ragione possono andare di pari passo con i matrimoni dei sentimenti, anche il lunedì può essere una scelta dei sentimenti tanto quanto una scelta della ragione.

Tutto quello che dovete fare è seguire l'appello del Primo Ministro: usate il vostro cuore il giorno delle elezioni. Per questo motivo la scelta non dovrebbe essere più difficile.

La speranza è che votino tutto e tutti.

DH



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