VENEZIA: Nella migliore delle ipotesi, la Biennale d'Arte di Venezia di quest'anno ci mostra qualcosa su cos'è il mondo, a che punto siamo, come pensiamo e forse dove stiamo andando. Questo processo di ricerca che è la danza della vita. Il curatore Adriano Pedrosa ha trovato l'occasione per parlare a nome delle popolazioni indigene, degli omosessuali emarginati, degli outsider, dei tanti rifugiati e migranti sfollati in tutto il mondo. E ancora: cosa significa creare e lavorare nel vuoto tra le vecchie narrazioni religiose che non ci parlano più – e un futuro incerto?