
MODERN TIMES copre da molto tempo la persecuzione di Julian Assange. In nome della libertà di parola, la consideriamo una farsa contro gli stati dello "stato di diritto" come USA e Regno Unito, attuata da un potere che non accetta critiche per i suoi abusi.
"Ogni volta che assistiamo a un'ingiustizia e non agiamo, alleniamo il nostro carattere a essere passivo in sua presenza e quindi alla fine perdiamo ogni capacità di difendere noi stessi e coloro che amiamo. In un'economia moderna è impossibile isolarsi dall'ingiustizia.
Se abbiamo cervello o coraggio, allora siamo benedetti e chiamati a non sprecare queste qualità, a restare a bocca aperta davanti alle idee degli altri, a vincere gare di pipì, a migliorare l'efficienza dello stato neo-aziendale o a immergerci nell'oscuranta, ma piuttosto a dimostrare il vigore dei nostri talenti contro i più forti oppositori dell'amore che possiamo trovare.
Se possiamo vivere solo una volta, allora lascia che sia un'avventura audace che attinge a tutti i nostri poteri. Che sia con tipi simili di cui possiamo essere orgogliosi. Lascia che i nostri nipoti si divertano nel trovare l'inizio delle nostre storie nelle loro orecchie ma i finali tutt'intorno nei loro occhi erranti.
L'intero universo o la struttura che lo percepisce è un degno avversario, ma per quanto mi sforzi non posso sfuggire al suono della sofferenza. Forse da vecchio mi trarrò grande conforto nel girovagare in un laboratorio e parlando gentilmente con gli studenti nelle sere d'estate e accetterò la sofferenza con spensieratezza. Ma non ora; ma nel fiore degli anni, se hanno delle convinzioni, hanno il compito di agire in base ad esse”.
–Julian Assange, 2007