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Non voglio commentare il rilascio

Il ministero della Giustizia e della preparazione alle emergenze non desidera commentare la decisione di estradare Eugene Nkuranyabahizi. Kripos sottolinea che tre tribunali hanno concluso che vi sono ragionevoli motivi di sospetto.  




(QUESTO ARTICOLO È TRADOTTO DA Google dal norvegese)

Il ministero ha avuto l'opportunità di commentare e rispondere alle critiche sia di Eugene che dell'avvocato Risnes. Rispondono alle email:

"Fondamentalmente, non è auspicabile commentare i singoli casi di estradizione. Non possiamo quindi commentare questa questione in particolare". Kripos, responsabile dell'indagine, sottolinea che tre tribunali norvegesi ritengono che vi siano ragionevoli motivi di sospetto. L'avvocato di polizia Espen Hanken scrive questo in una e-mail a Ny Tid:

"La condizione di ragionevoli motivi di sospetto è stata trattata in tre tribunali, e risulta dalle premesse lì. Dopo l'elaborazione nel sistema giudiziario, è il ministero che è responsabile di ulteriori procedimenti dalla fine dell'inverno 2015 in conformità con l'Extradition Act, e che preparerà eventuali ricorsi al Re in Consiglio. Le accuse riguardanti il ​​fatto che alcuni testimoni avrebbero cambiato le loro dichiarazioni, per quanto ne sappiamo, erano state precedentemente presentate al ministero come persona appropriata in relazione alla preparazione del caso e alla decisione sull'estradizione".

Critico nei confronti del rilascio di informazioni. Eugene si dice critico nei confronti della polizia norvegese che ha fornito informazioni su di lui alle autorità del Ruanda, da dove era in fuga. A questo Kripos risponde:

"Anche se una persona dichiara la necessità di protezione, ciò non impedisce come punto di partenza un possibile procedimento giudiziario per gravi crimini internazionali, che, dopo una valutazione concreta, può richiedere una certa cooperazione con il Paese da cui si è partiti. "

Sia il tribunale distrettuale, che la corte d'appello e la Corte suprema ritengono che i diritti umani di Eugene siano stati salvaguardati in conformità con la Convenzione europea sui diritti umani. Credono anche che possa aspettarsi di ricevere un processo in Ruanda che salvaguardi la certezza giuridica di base. Il ministero lo ha indicato anche nella sua decisione di estradizione. Il Ministero non ha preso posizione sulle nuove dichiarazioni dei testimoni arrivate, ma ritiene che spetti alle autorità ruandesi prendere posizione sulle prove a favore o contro la colpevolezza di Eugene Nkuranyabahizi.

Guarda la storia principale «Falsamente accusato di genocidio?»

Øystein Windstad
Øystein Windstad
Ex giornalista di Ny Tid.

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