(QUESTO ARTICOLO È TRADOTTO DA Google dal norvegese)
[18. Maggio 2007] "Diamo forma ai nostri edifici, poi gli edifici plasmano noi". Le parole erano di Winston Churchill, a suo tempo un appello a ricostruire l'edificio del Parlamento secondo i vecchi disegni, quando fu distrutto da un attentato dinamitardo nel maggio 1941. Credeva che l'edificio avesse fatto qualcosa a coloro che lo usavano. Gli edifici aiutano ancora a plasmare i loro utenti.
L'agenzia statale per l'ingegneria edile ha stabilito già nel 1991 che un ambiente interno inadeguato negli edifici norvegesi comporta una perdita annua compresa tra otto e dodici miliardi di corone, sotto forma di riduzione della produttività, assenze per malattia e conseguenti cure mediche. Undici anni dopo l'introduzione della cosiddetta "legge sull'ambiente di lavoro dei bambini", norme per un'assistenza sanitaria orientata all'ambiente, il difensore civico dei bambini teme che circa la metà delle scuole e degli asili nido norvegesi siano gestiti senza approvazione. In quanto proprietari delle scuole e autorità di approvazione, i comuni possono infrangere la legge quotidianamente senza conseguenze. Città dopo città vengono scoperti edifici direttamente pericolosi per la salute. Ma quando martedì 15 maggio il governo ha presentato la revisione del bilancio statale, non c’era una parola sugli edifici scolastici.
Gli scolari, gli insegnanti e i genitori del paese conoscono ogni giorno il problema in prima persona. Le scuole lottano con climi interni insalubri, amianto nei muri e muffa nell’aria. La scuola è stata il tema principale dell'ultima campagna elettorale, i partiti si contendono chi vuole più conoscenza a scuola. Ma il contenuto della Promessa della Conoscenza non può essere realizzato negli edifici scolastici di cui disponiamo. I sondaggi mostrano che le persone sono soddisfatte del contenuto della scuola, degli insegnanti e dell'insegnamento. Non è qui che si trova il potenziale maggiore. Almeno non finché gli edifici saranno costruiti per accogliere la pedagogia vecchio stile, con un insegnante, una classe e un’aula.
I governi più recenti hanno messo a disposizione i cosiddetti prestiti senza interessi per il ripristino, ma i prestiti sono di breve durata. I comuni o non possono permettersi di contrarre i prestiti oppure i limiti non sono abbastanza grandi. Vincerà le elezioni il partito che in pratica riuscirà a elaborare il miglior progetto per realizzare edifici scolastici davvero buoni.
Le parti possono fare un viaggio di studio a Trondheim. Lì, gli sforzi trasversali hanno fornito priorità finanziarie chiare e una pianificazione globale. Lì i cittadini sanno quando è prevista la scuola. La scuola che dovrà aspettare più a lungo potrà ricevere semplici fondi per dipingere e armeggiare, e l'opportunità di acquistare mobili che alla fine andranno nella nuova scuola.
I politici determineranno il contenuto della scuola. Tutti hanno a cuore la scuola. Ma l’edificio plasma anche i nostri figli.