Abbonamento 790/anno o 190/trimestre

Lem Paralizza la No League?





(QUESTO ARTICOLO È TRADOTTO DA Google dal norvegese)

L'abbraccio di Steinar Lem della politica di difesa dell'UE (in Ny Tid, cioè 26.8 e 16.9, ndr) ha ovviamente paralizzato la no league, che risponde con riflessi retorici nelle colonne qui a Ny Tid. La provocazione che una figura centrale del movimento ambientalista radicale osa giurare in chiesa e dire sì all'UE su basi politiche ambientali ha portato a una vera fuga precipitosa contro Lem. Non aiuta il fatto che le sue critiche si basino sul riconoscimento che è tempo che nuove soluzioni raggiungano una Norvegia più rispettosa dell'ambiente. La parte No si difende dicendo che non c'è stata una maggioranza politica per le loro soluzioni in questo Paese. Perché ci dovrebbe essere una buona argomentazione contro la partecipazione a un'arena in cui esiste una tale maggioranza politica è un mistero per me.

credo che sia Tine Larsen che Gullbjørg Røisli avevano davanti a sé il No all'opuscolo delle argomentazioni dell'UE quando hanno scritto i loro post. Røisli è appena giunto alla conclusione che l'UE consente che i rifiuti radioattivi delle centrali nucleari vengano mescolati con beni di consumo leggendo lui stesso la direttiva pertinente (direttiva EURATOM 96/29). Se lo avesse fatto, avrebbe subito capito che la direttiva – intitolata "Sulla determinazione delle norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione sanitaria della popolazione e dei lavoratori contro i pericoli derivanti dalle radiazioni ionizzanti" – è, in primo luogo, al contrario, su come possiamo proteggerci da altri rifiuti radioattivi.

Sia Larsen che Røisli parlano dei “burocrati grigi di Bruxelles” e di quanto l’UE sia antidemocratica. Se si fossero presi la briga di familiarizzarsi più a fondo con il funzionamento dell’UE, avrebbero visto che sono i rappresentanti eletti nel Consiglio dei ministri e nel Parlamento europeo a decidere la politica ambientale dell’UE – e che il “grigio” I burocrati" della Commissione sono coloro che si assicurano che gli Stati membri inaspriscano le loro politiche ambientali.

Steinar Lem ha capito che in un mondo in cui l’informazione, il denaro e le relazioni umane oltrepassano i confini più che mai, la politica deve svolgersi a tutti i livelli possibili: locale, nazionale e internazionale in generale. Una buona politica ambientale consiste nel creare e seguire regole internazionali progressiste, nel coordinare una politica ambientale nazionale che impedisca agli interessi particolari locali di prevalere sulla comunità e nel prendere il controllo della nostra stessa comunità locale per compiere piccoli passi che significano così tanto. Steinar Lem dovrebbe essere onorato per aver osato parlare in un dibattito che si è impantanato.

Christer Gulbrandsen ha un master in scienze politiche presso l'Università di Oslo ed è membro dell'SV.

Potrebbe piacerti anche