Forlag: (Israel)
Il nuovo leader del Partito laburista israeliano, Avi Gabbay, parla una lingua che l'ala sinistra del Paese non è abituata a sentire. Ha messo all'erta molti veterani del partito dichiarando che non vede alcun motivo per fuggire da un solo insediamento dalla Cisgiordania in relazione a un accordo di pace. Ha anche rifiutato di collaborare con la Arab Joint List se ha il compito di formare un governo dopo le elezioni. Non a caso, molti lo descrivono come "il nuovo Likud".
Anche la sua apparente controparte, il primo ministro e presidente del Likud Benyamin Netanyahu, parla una lingua diversa da quella ascoltata dalle precedenti generazioni di politici della sua parte dello spettro. Sono finiti i discorsi sui territori e sulla Grande Israele, e invece ci ricorda costantemente la cosiddetta minaccia iraniana e parla di sicurezza, sicurezza e più sicurezza.
Socialismo e revisionismo. Questa contrapposizione, dove diventa via via sempre più difficile scorgere la differenza tra i due, è tratta dalla conclusione di un libro che è stato al centro del dibattito israeliano degli ultimi mesi. Solo ora il libro viene tradotto in inglese, dove si chiamerà . . .
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