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Perché c'è qualcosa e non solo il nulla

VENEZIA / La Biennale d'Arte di quest'anno a Venezia sembra la fine di un'era incentrata sull'uomo, un momento in cui l'uomo con la sua invulnerabilità, autosufficienza, l'uomo bianco come centro del mondo è sotto attacco. Ora tocca alla donna porre le grandi domande, sulla santità della vita, sulla connessione, sull'uomo e sulla tecnologia, su cosa viene dopo "l'uomo".

L'unica autorità che può dire oggi: "Devi cambiare la tua vita", è la crisi globale. Una crisi segnata dall'incertezza e dalla nostra appartenenza alla terra. Se c'è qualcosa in questo tempo e in questa crisi, che questa volta ci ordina di cambiare la nostra vita una volta per tutte, è perché porta in superficie la questione del rapporto della vita con i viventi.

Perché forse è arrivato, lo slancio tanto atteso, che romperà con la spensierata logica del tempo. Forse inizia con la domanda di Leibniz sul perché c'è qualcosa e non niente. Dove andiamo a sbattere contro un muro. Il muro che i poeti, i pensatori e le religioni dimenticate del passato amavano chiamare la santità della vita.

Come cambia l'uomo nell'era delle macchine?

Men dette giver nærmest en følelse af håb: at vi igen kan stille disse spørgsmål, udforske dem – det som . . .



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Alessandro Carnera
Alexander Carnera
Carnera è una scrittrice freelance, vive a Copenaghen.

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