Sole e dolore in Sicilia

tristezza e luce
Forfatter: Maike Albath
Forlag: Berenberg Verlag (Tyskland)
SICILIA / La famiglia dell'Italia meridionale rimane un'istituzione potente. Si infila perfettamente nella struttura di potere della mafia, con il suo familismo amorale. La famiglia costituisce la legge, non le istituzioni sociali.




(QUESTO ARTICOLO È TRADOTTO DA Google dal norvegese)

"Affinché tutto rimanga com'è, tutto deve cambiare".

Questa famosa citazione letteraria da un romanzo altrettanto famoso ha creato il termine gattopardismo: sul fingere di voler cambiare per mantenere lo status quo. Poi l'autore di Il gatto pardo (Leopardo) è morto, non aveva pubblicato nulla. Il principe Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1896–1957) non ha mai conosciuto la propria fama mondiale. Il suo manoscritto fu rifiutato due volte dagli editori, e solo grazie alla ferma vedova di Lampedusa vide la luce questa straordinaria documentazione di una società in disfacimento.

L'azione si svolge in Sicilia in collegamento con l'Italia Risorgimento - il movimento per l'Italia unita, guidato dal comandante dell'esercito Giuseppe Garibaldi. L'autore consegna se stesso e il suo popolo con tutta l'intuizione e la sensibilità per cui la vita gli ha dato materiale. Era un figlio del suo tempo, un aristocratico lavoratore a giornata che poteva contare sull'opinione che fare soldi fosse qualcosa di sconveniente, qualcosa di servile. Ciò gli ha permesso di dedicarsi interamente allo studio della cultura, della lingua e della letteratura. Quando nel 1943 assistette al bombardamento del palazzo di famiglia a Palermo, lo shock lo ispirò ad iniziare la sua oggetto ricordo-progetto: scrivere tutto ciò che è scomparso davanti ai suoi occhi. Purtroppo, non ha avuto successo nemmeno con nessuno dei due leopardi o lo spettacolare adattamento cinematografico di Luchino Visconti del 1963.

Manifestazione contro Matteo Salvini ad agosto.
Manifestazione contro Matteo Salvini ad agosto. Foto: Truls Lie

Dolore e luce

Maike Albath, pluripremiata critica letteraria tedesca e conoscitrice dell'Italia, si aggira nel panorama letterario e politico della Sicilia nel libro tristezza e luce (Dolore e luce). Dà ampio spazio al fenomeno Lampedusa e allo stesso tempo al fatto che la letteratura su questo pezzo isolato d'Italia, invaso e conquistato da tante parti nel corso della storia, assume un significato speciale. Un progetto alla scoperta di sé a nome di tutti; qualcosa su cui un altro dei grandi scrittori siciliani ha lavorato nella scrittura così come nella vita: Luigi Pirandello (1867–1936) è considerato uno dei più grandi drammaturghi del XX secolo e ha ricevuto il Premio Nobel per la letteratura nel 20. Il suo background proveniente da un ambiente minerario difficilmente poteva sono stati in maggiore contrasto con il nobile bozzolo di Lampedusa e lo hanno naturalmente portato nel genere del realismo sociale.

"La cosa più rivoluzionaria che si possa fare in Sicilia è rispettare la legge e punire i criminali." Giudice Giovanni Falcone

L'entusiasmo giovanile di Pirandello per il fascismo di Mussolini deve essere visto nel contesto dello stato di disintegrazione della società e del bisogno dell'uomo forte. In seguito ne prese chiaramente le distanze Il Duce.

Maike Albath descrive un uomo che, secondo lui, ha avuto successo nella sua materia, ma non nella vita. Era produttivo e innovativo: tra le altre cose, con la sua commedia fece prima scandalo e poi un grande successo Sei persone cercano uno scrittore (rappresentato al Teatro Nazionale di Oslo nel 1967 sotto la direzione di Ingmar Bergman).

La sua vita privata, invece, è stata una storia travagliata. Sua moglie, madre dei loro tre figli, era morbosamente gelosa e, su consiglio della famiglia, fu ricoverata definitivamente in un ospedale psichiatrico.

Il che porta Albath alla posizione della donna in una società arcaica e dominata dagli uomini. Nel XX secolo, le donne di basso status potevano lavorare nelle fabbriche o come servitù; la società aveva bisogno di loro lì. Ma nel matrimonio – che doveva avvenire entro i 1900 anni – le donne, siano esse nobili o proletarie, erano totalmente sottomesse ai mariti. Erano letteralmente intrappolati. La casa divenne il loro unico dominio, dove potevano esercitare la loro influenza. Il risultato fu una madre iperprotettiva e possessiva. La famiglia del Sud Italia era – ed è – una potente istituzione. Inoltre si inserisce perfettamente nella struttura di potere della mafia, con i suoi familismo amorale. La famiglia – non le istituzioni sociali – costituisce la legge.

Tema mafioso

Lo stimato scrittore palermitano Leonardo Sciascia (1921–1989) fu tra i primi a trattare il tema mafioso. Nel 1961 il libro fu pubblicato Il giorno della civetta (Giorno del Gufo). Ha analizzato il legame tra politica e criminalità organizzata in un momento in cui sia la Chiesa che il governo siciliano negavano l'esistenza della mafia.

Il libro fu un successo internazionale e alla fine vendette oltre un milione di copie. Albath lo cita: “Uno dei difetti più evidenti e maggiori della società italiana è la mancanza di memoria. Forse deriva dal fatto che doveva racchiudere così tanto e quindi sfuma, scompare nella nebbia."

Fra Katedralen I Siracusas Gamleby Ortigia. (Cattedrale Metropolitana Della Natività Di Maria)
Fra Katedralen I Siracusas Gamleby Ortigia. (Cattedrale Metropolitana Della Natività Di Maria) Foto: Truls Lie

Il pessimismo fatalistico di Sciascia lo mise in rotta di collisione con il giudice Giovanni Falcone anche per quanto riguarda i rapporti con la mafia. Falcone divenne famoso dopo aver fatto mettere dietro le sbarre 1980 ​​boss mafiosi siciliani negli anni '360. Il suo motto era: "La mafia è un fenomeno storico che nasce e finirà". Non è una tendenza dell’animo siciliano”. Ha inoltre affermato che "la cosa più rivoluzionaria che si possa fare in Sicilia è rispettare la legge e punire i criminali".

Cosa Nostra siglato il 23 maggio 1992 facendo saltare in aria Falcone e poi il suo collega Paolo Borsellino. Si trattava di una svolta nell'atteggiamento passivo della popolazione, e d'ora in poi si diceva "basta". Si verificò così la svolta storica auspicata da Falcone e per la quale pagò con la vita.

L'editore palermitano Elvira Sellerio una volta in un'intervista televisiva affermò: "Essendo che la Sicilia è un'isola, sembra prestarsi particolarmente bene alla narrazione. La realtà qui è sempre un romanzo (...), ma in realtà la realtà supera sempre queste storie. La Sicilia ha una dimensione mitica, che non si lascia dissolvere, qualcosa di misterioso. Qualcosa di antico.»

Maike Albath passeggia abilmente e in dettaglio tra i personaggi degli autori e le loro presentazioni immaginarie con lo zeitgeist come sfondo storico. Sempre in parti uguali concretezza e affetto per il carattere distintivo carico di destino della Sicilia. Mette una gran voglia di leggere.

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