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La trasparenza nel caso Krekar





(QUESTO ARTICOLO È TRADOTTO DA Google dal norvegese)

La farsa che circonda Mulla Krekar non sembra aver fine, poiché Økokrim è costantemente alla ricerca di paragrafi sempre nuovi per incriminare il leader di Ansar al Islam. Crediamo, e abbiamo sempre creduto, che sia giusto e necessario che la polizia norvegese indaghi sulle accuse che sono emerse sulla presunta partecipazione di Krekar ad abusi contro i civili, in alternativa anche contatti con organizzazioni che pianificano o partecipano ad atti di terrorismo. La Norvegia, come altri paesi, ha la responsabilità significativa di garantire che le persone responsabili degli abusi siano perseguite.

Tuttavia, sembra abbastanza chiaro che Økokrim ha avuto problemi a trovare prove tangibili e credibili contro Mulla Krekar. La Corte d'Appello ha ora confermato la custodia cautelare della polizia per quattro settimane, ma il verdetto non ha più peso del fatto che il tribunale distrettuale poco prima è giunto alla conclusione opposta. Ciò è dovuto non da ultimo al fatto che possono sorgere dubbi sulle condizioni in cui sono state condotte le interviste ai testimoni, compreso l'interrogatorio dei testimoni durante l'arresto del gruppo curdo PUK.

Allo stesso tempo, i media norvegesi, guidati da Nettavisen, hanno rivelato che ci sono stati incontri frenetici tra membri del governo e pubblici ministeri per discutere come dovrebbe essere gestito il "caso Krekar". Ciò indebolisce la fiducia nel lavoro di Økokrim e delle autorità inquirenti, perché contribuisce a far sospettare che il processo contro Mulla Krekar sia stato guidato da considerazioni politiche.

In questa situazione, è molto deplorevole che sia Økocrim, e non il Servizio di Sicurezza della Polizia (PST), ad essere responsabile delle indagini. La giustificazione formale per lo spostamento a Økokrim era che qualsiasi legame finanziario tra Mulla Krekar e le organizzazioni terroristiche avrebbe dovuto essere indagato. Ma finora Krekar non è stato perseguito per tali questioni, né Økokrim ha presentato prove in tal senso. La motivazione sembra quindi debole.

La conseguenza però è drammatica: la cosa più grave è che il caso Krekar non rientra più nell'ambito di lavoro dell'organo investigativo per i servizi segreti dello Storting (comitato EOS). Pertanto, un’indagine che molti sospettano sia guidata dalla politica può svolgersi senza il necessario controllo democratico. Lo Storting dovrebbe occuparsi personalmente della questione e assicurarsi che sia la natura dell'indagine, e non chi la svolge, a determinare se il comitato EOS debba avere la competenza per controllarla o meno.

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