Schema uccelli
Regissør: Ellen Fiske,Ellinor Hallin
(Storbritannia, Sverige)

POVERTÀ / Una generazione di giovani scozzesi racconta momenti di tenerezza e cura in mezzo a frustrazioni quotidiane, prove ed episodi di violenza.

Un cupo realismo quotidiano ha caratterizzato e quasi definito il cinema britannico. I film descrivono la povertà e le difficili condizioni della classe operaia e sono supportati dalla preoccupazione della sinistra politica per le crescenti differenze della società. I film si avvicinano pericolosamente alla pornografia sociale, soprattutto quando le questioni sono affrontate da registi provenienti da un background privilegiato che sembrano più obbligati a trasferire la colpa di classe che spronati a creare qualcosa basato su esperienze autentiche.

Schema uccelli non è uno di quei film, anche se inizialmente può sembrare così.

L'azione si svolge nella città scozzese di Motherwell, a sud di Glasgow, precedentemente nota come la capitale dell'industria siderurgica, che ora è stagnante in una recessione economica dopo che tale industria è stata duramente messa sotto pressione durante il regime di Margaret Thatcher. Le acciaierie sono state chiuse a loro volta e oggi ne è rimasta solo una, che ha riaperto nel 2016.

Motherwell si presenta come una città cupa, distrutta dalla droga e dalla criminalità, dove la parte maschile della popolazione entra ed esce di prigione.

"Se rimani qui, sarai rinchiuso o finirai nel bel mezzo di tutto", dice la giovane Gemma. La seguiamo per diversi anni mentre cerca di affrontare l'inizio dell'età adulta, dove tutto punta contro il suo desiderio di avere successo e dove sono richieste sia perseveranza che determinazione.

Schema Uccelli – Trailer da Sindacato on Vimeo.

 

Realismo sociale

I registi Fiske e Hallin hanno realizzato un film documentario, ma l'intimità e l'accesso alla vita privata dei personaggi significano che avrebbe potuto benissimo essere un film di finzione realista sociale. Il duo di registi viene dalla Svezia, ma lasciano spazio ai protagonisti per descrivere e definire il loro rapporto con l'ambiente in cui vivono, per adottare premesse, senza mungere le tragedie per il loro contenuto sconvolgente.

La storia di Gemma e dei suoi cari non manca né di tragedie né di incidenti, ma il modo in cui viene raccontata spicca. Invece di soffrire come sensazionalismo, troviamo – come in molti dei film sui poveri della Gran Bretagna – una bontà e una speranza modeste e sincere intrecciate in un mondo in cui le prove quotidiane sono la norma.

Gemma. . .



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