La nostra impotenza è quasi totale quando incontriamo una persona che non potrà mai più essere la stessa.
La morte è diventata un tabù, si diceva qualche anno fa. Abbiamo fatto qualcosa al riguardo: la morte non è mai stata così pubblica e discussa come adesso. I necrologi in bianco e nero precedentemente anonimi sui giornali, con le loro croci e i saluti prefabbricati, sono stati sostituiti negli ultimi anni da coloratissimi omaggi su Facebook. Preferibilmente con foto del defunto in ambienti informali, come gli amici ricordano la persona.
Il dolore è diventato pubblico. Nei social media il defunto viene messo in evidenza a lungo ed in modo esaustivo.
Anche la nostra discussione sul defunto non si conclude più con il funerale. Poiché la maggior parte di noi ora ha una vita online ben documentata, il defunto è visibilmente presente, anche se il corpo . . .
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