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Perché combattere per l'uso della parola Negro?




(QUESTO ARTICOLO È TRADOTTO DA Google dal norvegese)

[17. Novembre 2006] Nelle ultime settimane, Ny Tid ha avuto il piacere giornalistico di dettare l'ordine del giorno per il grande pubblico. Un'e-mail che abbiamo ricevuto dal Language Council è stata analizzata e dibattuta in quasi tutti i media norvegesi, a causa del segno uguale inserito tra i termini "normanno" e "norvegese etnico". Dopo due settimane di offuscamento, il regista Sylfest Lomheim ha accettato pubblicamente le critiche. Le scuse erano gradite e necessarie. Innumerevoli pubblicazioni hanno portato ad un ampio e interessante dibattito sull'uso della parola norvegese e sul tipo di termini che utilizziamo per caratterizzare i norvegesi provenienti da contesti diversi. Questo è un dibattito importante in una Norvegia che cambia.

Sylfest Lomheim ora insiste sul fatto che il compito del Language Council è solo quello di descrivere la lingua, non di definirla. Ma il potere del Consiglio è anche normativo. In pratica, questo è l'organismo che decide quale sia l'ortografia norvegese e che definisce le parole dentro e fuori la lingua. Secondo le proprie linee guida, il consiglio deve, tra le altre cose, proteggere il patrimonio culturale della lingua norvegese. Lo fanno, ad esempio, con quella che loro stessi chiamano "norvagizzazione", la norvegizzazione dei prestiti inglesi nella lingua. La decisione del consiglio al riguardo è la ragione diretta per cui in Ny Tid abbiamo una sezione chiamata "gaid", invece di guida o mago.

Come parte della stampa, Ny Tid ha anche una responsabilità speciale per l'uso delle parole. La nostra politica linguistica deve tenere conto del fatto che anche noi contribuiamo a plasmare il linguaggio dei lettori. È quindi doveroso tenere conto di come le parole vengono percepite dal destinatario. Il Consiglio Linguistico si rifiuta di riconoscere questo compito. Quando Sylfest Lomheim insiste nel voler essere descrittivo e non normativo, indebolisce sia la propria argomentazione, sia la propria funzione, sia il compito assegnato al consiglio. Lo statuto del Consiglio linguistico afferma, tra le altre cose, che deve sia adottare e seguire iniziative di politica linguistica sia tenere conto degli interessi linguistici dei "norvegesi con un background o una connessione con una lingua sami o minoritaria". Sylfest Lomheim ha finalmente capito che anche questi sono norvegesi. Ora dovrebbe riflettere su quale sia il compito del Consiglio Linguistico, e riflettere sulle proprie motivazioni per continuare a difendere l'uso della parola "negro" da parte della polizia, insistendo con insistenza sul fatto che la parola stessa non è discriminatoria. Naturalmente le parole non sono essenzialmente discriminatorie di per sé. Ma suggeriamo che Lomheim, in modo puramente descrittivo, si prenda il tempo di chiedere ad alcuni norvegesi con il colore della pelle scura come vivono l'essere chiamati negro. Normalmente, può pensare a quali siano gli interessi linguistici di questi norvegesi.

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