Sulla scia della seconda guerra mondiale, l'esistenzialismo è emerso come un movimento la cui visione del mondo e arte hanno messo parole e immagini nella negatività della vita, nell'ansia, nel vuoto, nell'insensatezza, nell'assurdità. Di fronte alla crisi climatica, è giunto il momento di riscoprire un pensiero esistenziale per il futuro, basato sulla scoperta, la generosità e la capacità di confermare il sorprendente abbozzo di ogni esistenza vivente. L'incontro con il mondo non inizia con il discorso razionale, ma con il corpo, il potere di influenzare e di essere influenzato. L'uomo è diventato l'animale reattivo caratterizzato da paura e conforto. Ma con questo, abbiamo dimenticato l'essenziale della vita: l'auto-trascendenza, l'affermazione che trasforma, connette e apre.
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