All'indomani della seconda guerra mondiale, l'esistenzialismo è emerso come un movimento la cui visione e arte mettono parole e immagini alla negatività, all'ansia, al vuoto, all'insensatezza, all'assurdità della vita. Alla luce della crisi climatica, è giunto il momento di riscoprire un pensiero esistenziale per il futuro, basato sulla scoperta, sulla generosità e sulla capacità di confermare lo stupefacente abbozzo di ogni esistenza vivente. L'incontro con il mondo non inizia con il discorso razionale, ma con il corpo, il potere di influenzare e di lasciarsi influenzare. L'uomo è diventato un animale reattivo caratterizzato da paura e conforto. Ma così facendo abbiamo dimenticato l'essenziale della vita: l'autotrascendenza, l'affermazione che trasforma, connette e apre.
Nietzsche, Lévinas, Bataille
Il filosofo americano Alphonso Lingis, ora in pensione, ha rotto all'inizio della sua carriera con il modo di praticare compartimentato e istituzionale. . .
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