"La nostra speranza viene con la pioggia", dice un contadino La Grande Muraglia Verde. È un agricoltore in Senegal da 27 anni, ma a causa della siccità più frequente e dell'aumento della desertificazione, i raccolti stanno diminuendo. La regione semi-arida del Sahel confina a nord con il Sahara e si estende come una cintura attraverso l'intero continente africano. La regione è tra le aree finora più colpite dal cambiamento climatico; le conseguenze sono scarsità di risorse, migrazioni di massa e conflitti. I giovani hanno un nuovo mantra: "Vai in Europa o muori provandoci". Molti preferiscono rischiare il pericolosissimo viaggio attraverso la Libia piuttosto che un futuro senza cibo in tavola né per sé né per la propria famiglia.
Il documentario, presentato in anteprima mondiale alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia a settembre, delinea una terza alternativa alla fame o all'esilio, un'alternativa che richiede un'azione collettiva: la Grande Muraglia Verde è un progetto pannazionale di piantagione di alberi avviato Unione (AU). L'idea è che un mosaico verde di terreni agricoli bonificati combatterà le conseguenze della crisi climatica.
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